Arroccato sulle cime del Monte Ginestro, a 763 metri s.l.m., il borgo di Castel San Pietro Romano fu sede dell’acropoli dell’antica Prenestae, famosa in età romana per il santuario della Fortuna Primigenia di Palestrina, ben conservato e visitabile ancora oggi sulle pendici del monte.
Nel VI secolo fu sede di un monastero benedettino, nel quale, secondo le fonti soggiornò Papa Gregorio Magno. Solo più tardi, nel XII secolo il territorio entrò nei feudi della famiglia Colonna che qui edificò una rocca, attorno a cui si sviluppò in seguito l’intero borgo.
Il paese divenne famoso perché nel 1953 Enrico Comencini vi girò il film “Pane, amore e fantasia”.
Fu il padre del fotogiornalismo italiano, Adolfo Porry Pastorel, allora sindaco del paese, a convincere l’amico Comencini a scegliere Castel San Pietro come set cinematografico. Porry infatti – come scrive Colasanti – “amava questo paesino arroccato sull’acropoli dell’antica Preneste. E nel 1952 ne era diventato sindaco. Se ne andava in giro per quei vicoli “scassati” sempre vestito in modo stravagante. […] Si era ritirato lì, al riparo dal dolore per la perdita del figlio Alberto, disperso in Russia. Come se l’abbraccio di quelle pietre antiche e l’affetto di persone semplici potessero sollevarlo dalla confusione solitaria di Roma”.
Con quell’aria distrutta e disincantata, fortemente rurale Castel San Pietro incarnava perfettamente lo spirito di Sagliena, immaginario piccolo paese dell’Italia centrale in cui il regista fa muovere il maresciallo Carotenuto, interpretato magistralmente da Vittorio De Sica, la domestica Tina Pica, la bella bersagliera Gina Lollobrigida e Annarella, ovvero Marisa Merlini.
Gli amanti del film, girando le vie del paese, oggi insignito del titolo di Borgo più bello d’Italia, potranno ripercorrere via Borgo San Pietro, la stradina centrale del paese che Antonio Carotenuto percorre per recarsi in caserma. Potranno visitare l’edificio in cui era allocata la caserma così come la chiesa, in piazza San Pietro, dove i vari personaggi si incontrano con il parroco. È via Prenestina quella dove Carotenuto vede alcuni edifici in rovina e via IV novembre il luogo in cui la Bersagliera vende al maresciallo un cesto di frutta. La strada che il maresciallo percorre al termine del film vestito in alta uniforme per recarsi alla festa del paese, è stata persino dedicata al grande attore scomparso. I più attenti riconosceranno persino la scalinata (che collega Via Borgo San Pietro con via Vittorio De Sica) nel luogo in cui Gina Lollobrigida e Maria Pia Casilio, dopo un acceso battibecco, vengono alle mani, mentre il maresciallo lascia la bottega del barbiere per scoprire la causa del trambusto!
Il paese, fiero del ruolo di set cinematografico, è pieno di cartelli che ricordano le varie location del film di Comencini (e di molti altri) e che aiutano i curiosi a riscoprire questo pezzo di storia del cinema italiano.