Parchi e riserve
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I Monti Prenestini rappresentano una lunga catena preappenninica che attraversa centralmente il Lazio, costituita da calcari di origine marina ed evidenti fenomeni di carsismo, quali grotte e doline. Proprio per la sua morfologia del suolo e le diverse influenze bioclimatiche, la vegetazione è ricchissima. Ai pascoli e alle aree ricoperte di rovi, ginestre e biancospini, si affiancano i boschi: nel versante orientale e meridionale ci sono leccete; querceti di cerri, roverelle, ornelli e carpini neri nei versanti più caldi, in quelli più freddi boschi misti di latifoglie, con noccioli, aceri campestri, tigli e olmi; ad un’altitudine più elevata (600-900 metri) si trovano, infine, castagneti sul versante orientale e nordorientale e faggete su quello nordoccidentale. In mezzo a quest’ambiente così vario, tra i piccoli centri abitati arrampicati sulle alture, si possono ammirare oltre 900 specie floristiche, alcune anche rare, come le orchidee, i narcisi, i gigli e gli asfodeli. La fauna, pur in parte scomparsa per l’antropizzazione, annovera esemplari di gatti selvatici, volpi, faine, donnole, martore e cinghiali, e tra gli uccelli il picchio, il fringuello, la ghiandaia, il falco e i rapaci notturni. Pur non essendo un parco o una riserva, i monti meritano senz’altro una visita naturalistica.